Voci di banchina – La Coppa che verrà
La 36esima edizione della Coppa America si è appena conclusa, e dopo tre mesi di notti insonni, duelli di virate, partenze al cardiopalma e dibattiti su foil e forme di scafo, è tempo di pensare alla 37esima.
Come sempre accade nella Coppa America, che è una competizione che si svolge tanto in acqua quanto a terra (dai tavoli da disegno dei progettisti alle aule di tribunale) sono già partite le manovre che porteranno alla definizione delle regole della prossima
edizione.
Per ora, le uniche certezze sono le seguenti:
Emirates Team New Zealand è il Defender e Ineos Team UK è il Challenger of Record.
Finchè non verrà redatto e pubblicato il Protocollo ufficiale infatti, non ci saranno ulteriori certezze. I due team hanno rilasciato una dichiarazione d’intenti che delinea alcuni punti chiave della prossima edizione:
• la volontà di proseguire con gli AC75
• una stretta regola di nazionalità per l’equipaggio, che permette di avere velisti di nazionalità diversa da quella dello yatch club del team, purché abbiano risieduto in quel paese per due dei tre anni precedenti al 18 Marzo 2021 (ma è prevista una deroga per “Nazioni emergenti”)
• l’ obbligo di costruire un solo AC75 per la Coppa
• la costituzione di una sola Event Authority che si occupi dell’organizzazione delle regate e delle attività commerciale annesse alla Coppa America e alla selezione tra i challenger.
• Defender e Challenger si impegneranno ad abbassare i costi per rendere più facile l’ingresso di nuovi team 1 2
Queste norme da un lato sembrano voler scoraggiare, grazie alle stringenti regole sulla nazionalità, il ritorno di team con grandi possibilità economiche come Alinghi ed evitare lo “scippo” di progettisti e velisti neozelandesi, dall’altro vogliono anche puntare ad un complessivo abbassamento dei costi per favorire l’ingresso di altri team ed eliminare quello che forse è stato l’unico neo dell’ultima edizione di Coppa, ovvero il basso numero di sfidanti (3 contro gli 11 di Valencia 2007, tanto per fare un confronto). Oltre a questi (pochi) fatti si stanno rincorrendo molte voci bizzarre, in particolare riguardanti una sorta di match 1 vs 1 tra ETNZ e Ineos da disputarsi nel 2022, sempre con gli AC75, intorno all’isola di Wight, con annesso un “gentleman agreement” tra i due team per difendere – chiunque esca vincitore dal match – la Coppa 38 ad Auckland nel 2024, in una edizione invece più “tradizionale” con più sfidanti, le cui regole sarebbero circa quelle enunciate nella dichiarazione di intenti mostrata sopra.
Questa ipotesi, osteggiata da tutti gli altri team propensi a partecipare alla prossima edizione (Luna Rossa e American Magic in primis) appare però abbastanza impraticabile. Per prima cosa gli AC75 sono barche pensate per fare match race su un campo di regata circoscritto e con condizioni di vento e di onda controllate, e quindi tutte da testare su un percorso così diverso, intorno ad un’isola, con molte più variabili. I problemi burocratici inoltre sembrano quasi insormontabili, visto che i team “non invitati” a questa edizione a due non sarebbero sottoposti a nessuno dei divieti imposti dal Protocollo. Potrebbero ad esempio fare test nella galleria del vento o intercettare le comunicazioni degli altri team durante gli allenamenti, tutte cose assolutamente proibite dal Protocollo dell’ultima edizione.
Queste voci vanno probabilmente contestualizzate nella delicata situazione in cui si trova ETNZ: Fly Emirates, storico sponsor dei Kiwi, probabilmente diminuirà il suo sostegno economico al team, che è quindi a caccia di nuovi sponsor e sta cercando di contrattare col Governo da una posizione di forza, e questa chiave di lettura sembra spiegare anche le voci (quelle si, più probabili) di disputare la Coppa 2024 non ad Auckland, ma in una location che sia disposta a garantire un elevato sostegno economico al team Defender, un sostegno che però sarà probabilmente direttamente proporzionale al numero di team coinvolti.
- Sail-World.com – America’s Cup: New direction for America’s Cup revealed in Protocol outline – link verificato il 2021-04-14
- Sky Italia – America’s Cup: Team Uk sfida New Zealand, confermati gli AC75. Il nuovo regolamento – link verificato il 2021-04-14
2 thoughts on “Voci di banchina – La Coppa che verrà”
All but the last one is possible i think.
“Defender and Challenger will strive to lower costs to make it easier for new teams to join.”
It will be even more expensive next time.
In regards to the rumoured race around the Isle of Wight that would be interesting. I dont think the present AC75s would be able to do a round the Island race because of the many variables said above.
On another tangent I have a feeling that if the programme for the challengers had not been ruined by covid would we have had a different result? I have a feeling that American Magic might have benefited the most from a more complete program just as INEOS improved after the Christmas regatta. My feeling is that if they had tamed the beast American Magic might have been the fastest of all 4. What do you all think?
Hi Andrew,
I really hope that AC37 will be an edition open to every challenger and not a 1 – 1 match, and I do agree that a round the island race in the open ocean would require huge modifications to the boats.
Regarding the Covid having caused the cancellation of every planned event before the Christmas Cup, it was a huge impediment for all the teams. ETNZ for instance would have been more race-ready in the AC Match. From a source inside the Prada team, I heard that Luna Rossa would have later used T foils, had they competed in Cagliari… And of course American Magic and Ineos would have greatly benefitted as well. I suspect ETNZ would have been the winners anyway.
Comments are closed.